Oggi per la prima volta in cinquecento anni di storia le Procuratie Vecchie in Piazza San Marco a Venezia hanno aperto le proprie porte al pubblico, svelando al terzo piano dell’iconico palazzo la nuova casa della Fondazione The Human Safety Net (THSN) del Gruppo Generali, progettata per la parte di Interior, Exhibition & Multimedia Design dallo studio Migliore+Servetto, con la direzione artistica di Davide Rampello. Parte della sede di THSN ospita infatti la mostra interattiva ‘A World of Potential’, aperta a tutti e visitabile gratuitamente in anteprima da tutti i residenti veneziani da domani a lunedì 11 aprile, incentrata sulla consapevolezza personale e sullo sviluppo del potenziale umano. In aggiunta alla mostra, il progetto di Migliore+Servetto coinvolge tutto l’ultimo piano e le aree di accoglienza al piano terra, creando spazi per l’interazione, la condivisione e il dialogo: un caffè sempre aperto al pubblico; un’area di coworking riservata alle attività della Fondazione e dei suoi partner e sale eventi, a cui si affianca un auditorium. Il percorso espositivo di ‘A World of Potential’ è stato concepito da Migliore+Servetto come una progressione di esperienze e si sviluppa secondo un prologo, tre atti e un epilogo che conducono il visitatore alla scoperta delle proprie potenzialità, a partire dai valori individuati dai curatori Orna Cohen e Andreas Heinecke, di DSE – Dialogue for Social Enterprise: creatività, gentilezza, perseveranza, gratitudine, curiosità, speranza, intelligenza sociale, lavoro di squadra. Questi ultimi sono stati tradotti da Migliore+Servetto in 16 machine à montrer interattive, capaci di coinvolgere i pubblici più diversi e generare una riflessione sui temi dell’inclusione, innovazione e sostenibilità. “Il progetto della nuova sede di The Human Safety Net si caratterizza per la leggerezza con cui si rapporta sia alla città di Venezia, emblema di forte identità culturale e di accoglienza, sia al complesso storico delle Procuratie che la ospita. Tre sono i simboli ricorrenti che connettono l’intero progetto: il tavolo, il nido e lo specchio. Il tavolo, emblema dell’incontro e del dialogo, è presente nelle installazioni interattive e negli spazi conviviali. Il nido è il simbolo dell’accoglienza e dei legami ed è richiamato nelle strutture delle librerie, una sorta di fil rouge che collega gli spazi conviviali e quelli di lavoro. Infine, lo specchio, che a Venezia vanta una tradizione secolare e che ricorre negli arredi del caffè e in diverse installazioni, è l’allegoria del confronto con se stessi, della riflessione, della coscienza” – dichiarano gli Architetti Ico Migliore e Mara Servetto.
Credit Photo: Andrea Martiradonna