DOPO LA PRIMA/ Se il nonno diventa un gatto, per i 100 anni di Gianni Rodari

“Il mondo si può guardare ad altezza d’uomo, ma anche dall’alto di una nuvola

(con gli aeroplani è facile). 

Nella realtà si può entrare dalla porta principale o infilarvisi

– è più divertente – da un finestrino.” 

La Grammatica della Fantasia di Gianni Rodari

presentato da TojTjaTer in collaborazione con La Fabbrica dell’Attore

Chissà cosa consiglierebbe il nonno dottore contro i mali dell’oggi? Forse una pastiglia di stupidina? O forse un viaggio sui tetti con un gatto a strisce? Incantano le pillole di saggezza sparse nelle Fiabe al telefono di Gianni Rodari, il maestro della fantasia, di cui si celebrano nel 2020 i 100 anni dalla nascita. Incantano non solo perchè sono belle storie, ma perchè come tutti i classici sono capaci di resistere alle mode del momento e a rimanere. E in un’epoca in cui tutto cambia così velocemente, anche i rapporti tra le persone, bambini compresi, avere dei punti di riferimento di spessore e qualità nella didattica e nel divertimento dei più piccoli, è un’ancora di salvezza.  Così come sono una salvezza i personaggi di Rodari, con i loro tic, abitudini e manie un po’ assurdi, ma così convintamente presenti e vicini alla fantasia dei piccoli, da rimanere poi anche nell’immaginario degli adulti. 

E così Se il nonno diventa un gatto, al Teatro Vascello di Roma, scritto e diretto da Giada Parlanti e Elisa Bongiovanni che è anche unica attrice in scena diventa un gioco per imparare a vedere il mondo sotto sopra, a fare le capriole e a scatenare la nostra immaginazione, di bambini e di adulti. Non ci sono scenografie, costumi o immagini in scena, solo parola e suono, per satimolare la fantasia. E una richiesta di collaborazione a fine spettacolo a tutti i bambini che hanno partecipato a sedersi e disegnare ciò che la storia appena sentita ha suggerito: personaggi, luoghi, idee. 

E così capita che diversi giorni dopo lo spettacolo, affacciandosi fuori dalla finestra verso sera, si scorga un gatto sul tetto e si cominci a fissarlo e capiti di elevarsi sopra le fatiche e le pesantezze della vita quotidiana e vedere tutto dall’alto. Cose belle e cose brutte. Perchè il mondo di Rodari non è tutto zucchero e caramelle. Il mondo di Rodari è il mondo vero, ma che puoi guardare da un altro punto di vista. Quello della fantasia. Uno strumento, una ricchezza così potente, che nessuno potrà mai portarcelo via, ma bisogna allenarsi e faticare per svilupparlo da piccoli e poi, ancor più, per mantenerlo in vita da grandi. 

(Giulia Rossi - BOOP.NEWS)

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