Milano- Una donna forte, cosciente del dovere e del suo destino: e’ Antigone di scena al Teatro Verdi di Milano dal 30 novembre al 2 dicembre nell’ambito del progetto ‘Le eroine del mito’. Elisabetta Vergani, con Farneto Teatro, propone ora sulla scena, dopo quella di Cassandra, il mito di una donna che fieramente antepone le leggi del sangue a quelle della polis, ma la cui unica vera scelta, dopo una vita mai realmente vissuta, è il suicidio.
Lo spettacolo, che viene riproposto dopo il successo ottenuto nel 2008, immagina i suoi ultimi momenti, le sue ultime lamentazioni dal fondo di una grotta che sarà la sua tomba. In questo antro Antigone rivede la sua vita ma soprattutto guarda alla sua città che da un passato glorioso ed eroico è precipitata nel fango e nel disonore. La drammaturgia di Maurizio Schmidt prende le mosse dagli autori classici dacché questa figura mitica è presente in Sofocle (Antigone), Eschilo (Sette a Tebe), Euripide (Le fenicie) e nelle opere che riguardano la storia di Tebe. Ma, come consuetudine dei lavori di Farneto Teatro, il tessuto drammaturgico si arricchisce con rimandi ad opere contemporanee quali La tomba di Antigone (1995) della filosofa e saggista spagnola Maria Zambrano e Fuochi (1936) della scrittrice francese Marguerite Yourcenar.
Il progetto ‘Le eroine del mito mira a coinvolgere in particolare il pubblico dei giovani come occasione per vedere sulla scena alcune tra la più belle e intense tragedie studiate al liceo o all’università. Dopo oltre venticinque secoli, i personaggi della tragedia greca continuano a parlarci, a farci riflettere e a emozionarci con le loro vicende che sono specchio dell’uomo di ogni tempo e di ogni condizione, con una qualità di sintesi, profondità e limpidezza straordinarie.
Teatro Verdi
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