Gestire la paura ai tempi del Coronavirus, un’occasione di cambiamento

(di Cristina Clemente,  psicoterapeuta in analisi bioenergetica)

“Partiamo dal presupposto che gli esseri umani sono logici e razionali, certamente. Ma anche, e forse soprattutto, costellati da emozioni. Una delle reazioni più tipiche alle situazioni di allarmismo sanitario e sociale è la sperimentazione della paura, emozione primaria, essenziale per la nostra sopravvivenza che però, se mal gestita, rischia di trasformarsi in panico o ansia generalizzata. E’ così che noi, psicoterapeute, ci troviamo ad essere per i nostri interlocutori, improvvisamente, medici specializzati in malattie virali, esperte di politica e di storia e un po’ anche di economia. Perché? Perché a tante domande si cerca risposta e noi, con l’ausilio delle tecnologie e del digitale, cerchiamo di offrire supporto, anche a distanza. Ecco allora che le sedute si tengono ì attraverso skype o whatsapp.

E più trascorrono i giorni e più i contenuti sono ricchi di ansia e, a volte, rasentano la paranoia. In taluni casi, invece, ci sono pazienti che hanno conquistato un buon radicamento a terra, ma che comunque necessitano una ‘condivisione sedativa’ con la propria psicoterapeuta e questo è umanamente comprensibile. D’altro canto, per una psicoterapeuta, non poter intervenire direttamente ti fa sentire impotente. Qui entra in gioco la capacità di mutare tutto in energia trasformativa. Uno dei compiti che ho assegnato in questa settimana è stato quello di concentrarsi sulle proprie paure, dalle più banali alle più profonde; scriverle su un foglio, osservarle, sentirle e, dopo aver riflettuto accuratamente, scrivere accanto l’atteggiamento mentale che solitamente si promuove per affrontarle.

Il passo successivo sarà quello di trovare una nuova strategia risolutiva diversa da quella abituale che non ci permette di andare oltre. Trasformare la paura è un movimento, è un atto creativo ed è quello proprio quello di cui ora si ha bisogno: prendere questa occasione per modificare i nostri abituali e familiari modelli mentali, bloccati nella stereotipia.

La stereotipia, o meccanismo difensivo, ci accompagna da sempre, ci dà una illusione di sicurezza, una forma di controllo per non sentire le nostre più antiche, profonde paure che abbiamo lasciato nel nostro inconscio, spazio mentale che ci comanda inconsapevolmente in tutte le scelte che facciamo, dalle più banali e automatiche, alle più rischiose e profonde. Questa è un’occasione per rivedere le nostre relazioni più intime e darne un significato altro.

Ci saranno coppie, famiglie che si riavvicineranno, altre dove, invece, ci sarà una presa di coscienza della propria fragilità relazionale. Le più accanite narcisiste prenderanno, forse, l’amara consapevolezza che non si può controllare tutto, non ci sarà intervento chirurgico estetico che possa fermare il tempo e gli avvenimenti ed iniziare, così, a sentire la propria paura, coperta dalla ricerca della perfezione estetica, di non essere amabili per quello che si è realmente. I ‘tremendi narcisisti’, patologici, quelli seriali, dovranno, forse, fare i conti con la propria solitudine. Sottolineo forse, perché potrebbero imbattersi in conquiste virtuali.

Le compulsive da shopping, avranno il modo di fermarsi e sentire il vuoto che colmavano con gli acquisti. Gli ‘adulti eterni figli’ non potranno andare a pranzo dalla mamma o uscire con gli amici e, forse, sentiranno il bisogno di costruire degli affetti più intimi. Anche se non si può negare che la coazione a ripetere è può essere a volte più forte del coronavirus. Gli accaniti lavoratori dovranno fermarsi, dare un senso altro al tempo. Ci sarà dunque la possibilità di guardarci dentro e fuori di noi, sviluppare una responsabilità sociale condivisa, un senso di appartenenza e sentire che esiste qualcosa di più grande di noi, del nostro pensiero egoico e della nostra illusione di bastare a se stessi”.

Se volete rivolgere domande alla dottoressa Clemente, potete scrivere a redazione@boop.it

Questo sito utilizza i cookie per assicurarti una migliore navigabilità. Leggi le condizioni sul trattamento dei dati personali.

Accetto