Le api d’inverno e Il Ghetto interiorie, le letture Neri Pozza per Il Giorno della Memoria

In occasione del Giorno della Memoria, il prossimo 27 gennaio, Neri Pozza ripropone due libri toccanti: Le api d’inverno di Norbert Scheuer e Il ghetto interiore di Santiago H. Amigorena. Il primo è ambientato in Germania, 1944. Egidius Arimond vive in una cittadina di minatori sulle sponde del fiume Urft, una regione con una vegetazione lussureggiante che le api sembrano amare molto, poiché ci vivono da milioni di anni. Ex insegnante, Egidius si guadagna da vivere come i suoi antenati prima di lui: alleva api e vende i prodotti del miele – candele di cera, vino e liquori – ai piccoli negozi della zona o nei mercati. Ogni mattina si alza alle cinque, beve un caffè d’orzo e poi si dedica alle arnie. Nel pomeriggio scende in città e si reca in biblioteca, dove controlla se è stato lasciato qualche messaggio per lui. Un’esistenza in apparenza monotona, segnata da rigide abitudini. In realtà, un’esistenza esposta al piú grave dei pericoli. Egidius Arimond ha, infatti, un’attività segreta che, se scoperta, nella Germania del 1944, potrebbe costargli la vita: costruisce cassette cinte da arnie con colonie d’api particolarmente aggressive e, con quelle, organizza il trasporto di fuggitivi ebrei al confine con il Belgio. Per questo ritira ogni giorno in biblioteca comunicazioni in codice, infilate in volumi rilegati in cuoio che nessuno, per sua fortuna, si prende mai la briga di sfogliare. Norbert Scheuer è nato nel 1951. Ha ricevuto numerosi premi letterari per i suoi romanzi, tra cui Die Sprache der Vögel (2015), nominato per il Preis der Leipziger Buchmesse, Am Grund des Universums (2017) e Überm Rauschen (2009), candidato al Deutscher Buchpreis.

Il secondo si svolge in Argentina, dove Vicente Rosenberg arriva nel mese di aprile del 1928 con pochissimi soldi in tasca e una lettera di raccomandazione di suo zio per la Banca di Polonia a Buenos Aires. Ma ben presto, anziché diventare impiegato di banca, diventa un giovanotto argentino non ricco ma fascinoso, capace di arrangiarsi con affarucci piú o meno equivoci. Impara a ballare il tango, comincia a frequentare le milonga, conosce Rosita, la sua futura moglie.
La Polonia è lontana, cosí come lontano è il quartiere della sua infanzia, Chelm, dove tutti parlavano yiddish. Remoti anche i giorni trascorsi nell’esercito polacco come giovanissimo ufficiale, un’esperienza utile soltanto ad armarsi di quel senso di superiorità che gli permette di atteggiarsi a dandy con la massima disinvoltura. Del resto, che cosa conta essere ebrei, polacchi o persino argentini dinanzi all’assoluta libertà di vivere senza essere definiti in base a un’identità, un’etnia, una religione? Santiago H. Amigorena è uno sceneggiatore, produttore cinematografico, regista cinematografico, attore e scrittore argentino che vive in Francia. Nel 2007, il suo film Quelques jours en septembre è stato nominato come Miglior Film al Mar del Plata Film Festival. Ancora prima della sua pubblicazione in Italia, Il ghetto interiore ha vinto il prestigioso Prix Goncourt – Le choix de l’Italie, premio organizzato dall’Institut Français di Roma e scelto dai liceali italiani che studiano il francese.

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