Le verità di un arbitro scomodo raccontate da Claudio Gavillucci con Manuela D’Alessandro e Antonietta Ferrante

Milano, 25 maggio (di Daniele Rossignoli) – Un ex arbitro di calcio che scoperchia il ‘vaso di pandora’ dentro al quale sono custoditi i segreti di una intera categoria, quella arbitrale, denunciando, per la prima volta, logiche e meccanismi di potere nella sua cabina di comando. A farlo è l’ex arbitro Claudio Gavillucci che con Manuela D’Alessandro e Antonietta Ferrante, ha pubblicato L’uomo nero. Le verità di un arbitro scomodo’ (Ed. Chiarelettere) e in 200 pagine ha ‘osato’ mettere in discussione un sistema, rivelandone ombre, condizionamenti e opacità.

Gavillucci, ha diretto partite in serie A dall’aprile del 2013 fino al giugno del 2018. È noto per aver interrotto, nel maggio del 2018, la partita Sampdoria-Napoli a causa di insulti razzisti e di discriminazione territoriale contro i giocatori partenopei e il difensore Kalidou Koulibaly. Il 1° luglio dello stesso anno gli viene comunicata la dismissione dalla massima serie. Da allora non arbitrerà più e inizia per lui una vera via crucis che sfocerà in un ricorso alla giustizia sportiva e in una causa al Tar tuttora pendente. Il suo impegno e la sua passione, ancora fortissimi, l’hanno visto impegnato con i ragazzi del settore giovanile nei campi di periferia. Oggi si divide tra l’Italia e l’Inghilterra, dove lavora e nel weekend continua ad arbitrare nelle categorie semiprofessionistiche. 

Questo libro è un viaggio nel mondo degli arbitri reso possibile anche grazie alla pubblicazione di documenti inediti e rivelatori. Esiste una sudditanza psicologica rispetto ai club più blasonati? Quanto incidono i media sulle valutazioni dei direttori di gara? Quanto guadagnano gli arbitri? Che contratti e che tutele hanno? Sono davvero indipendenti? Che cosa ha prodotto l’introduzione del Var? A partire dalla sua storia, qui ripercorsa dagli inizi alle luci di San Siro, Gavillucci risponde a questi e altri interrogativi conducendo il lettore nelle segrete stanze di una realtà che fa dell’assoluta riservatezza la sua bandiera. Come un fortino inespugnabile, impermeabile a ogni polemica, errore, scandalo. Forse è finalmente arrivato il momento della trasparenza. 

Manuela D’Alessandro segue da più di un decennio la cronaca giudiziaria per l’agenzia di stampa Agi. Coautrice della graphic novel ‘Ruby. Sesso e potere ad Arcore’ (con Gianni Barbacetto, disegni di Luca Ferrara), ha fondato e cura il blog Giustiziami. 

Antonietta Ferrante, napoletana d’origine, milanese d’adozione, si occupa di cronaca giudiziaria per l’agenzia di stampa Adnkronos. Appassionata di cronaca nera, ha seguito come cronista la strage di Erba, il delitto di Garlasco e l’omicidio di Yara Gambirasio. 

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