Liste d’attesa aperte per il 2020 al Teatro Manzoni di Bologna: Che Musica Ragazzi!

La terza edizione dell’iniziativa “Che Musica Ragazzi”, realizzata dalla Fondazione Musica Insieme con il sostegno della Fondazione del Monte al Teatro Auditorium Manzoni di Bologna, fa nuovamente il tutto esaurito. Lo scorso 9 Dicembre, introdotti dall’Assessore della Regione Emilia Romagna Patrizio Bianchi – che ha evocato l’importanza di “respirare con la musica”- e moderati da Fulvia Del Colle, un quartetto d’archi di respiro internazionale e un pianista d’eccezione hanno incontrato oltre cinquecento studenti delle scuole primarie e secondarie della provincia.

Gabriele Pieranunzi (violino), Fabrizio Falasca (violino), Francesco Fiore (viola), Giovanni Gnocchi (violoncello) e Andrea Bacchetti (pianoforte) hanno eseguito brani di Franz Schubert e Wolfgang Amadeus Mozart, spiegando come e’ nata la loro passione per la musica classica, e suscitando numerosissime domande in platea. “Quanto ci avete messo a imparare a suonare?” Quanto tempo studiate ogni giorno?” Quanto ci avete messo a ricordarvi tutto?’ “Fate anche un altro lavoro?’, sono solo alcuni esempi della curiosità’ e delle emozioni provate dai piccoli spettatori, che hanno avuto anche l’opportunità’ di salire sul palco, supportare i musicisti nelle esecuzioni (girando le pagine degli spartiti) e guardarli suonare da vicino.

“Credo che per i bambini fare musica e o sport sia fondamentale – rivela Gabriele Pieranunzi -, si imparano immediatamente valori come rispetto, educazione e dedizione. Vedo molte analogie tra musica e sport: nella musica e’ insita una piccola dose di attività fisica, e la ripetizione continua e’assolutamente aderente alle discipline agonistiche. Inoltre, in entrambe le pratiche e’ opportuno iniziare in tenera età. Sia dal punto di vista neuronale che dal punto di vista fisico (elasticita’ di tendini e muscolatura), un approccio agli strumenti musicali a 5/6 anni permette un apprendimento piu’rapido. Avere orecchio e’importante, ma contrariamente a quanto si pensa, non e’l’unico fattore che conta. Un bambino potrebbe infatti avere molto talento per la musica, ma che sia portato per l’oboe, il pianoforte o il violino, lo determineranno le caratteristiche fisiche”.

La maestra Letizia Tampieri, docente della classe 4A elementare alla scuola Don Milani di Bologna, ha condiviso con noi un estratto dei commenti dei suoi giovani alunni.

“Andare al teatro Manzoni mi ha dato gioia e mi sono divertita molto, le musiche che abbiamo ascoltato me le aveva già fatte ascoltare papà, e poi era molto divertente.”

“Le mie impressioni sono state: gioia, fantasia e molta felicità. Gioia, perché quel tipo di musica non la ascolto quasi mai e quindi ero molto sorpresa e gioiosa. Fantasia, perché quella musica mi portava nel mondo della fantasia e felicità perché quella musica era così dolce che mi rendeva felice. Quando sono andata sul palco ero a mio agio perché tutti gli strumenti si sentivano più forti e a me piace molto.”

“Mi sono sentito scioccato per la bravura dei musicisti che ci facevano stare calmi in ogni momento ed è quindi stato bello”

“Mi è piaciuto molto ascoltare dei brani dal vivo. Mi sono quasi commossa”.

“Mi sono sentita molto bene perché mi sono piaciuti i brani suonati e anche la sincronia che avevano a suonare.”

“Mi era piaciuto molto il brano composto da Schubert e suonato dai violini e dal violoncello. Mi ero sentito molto bene sentendo al Manzoni dal vero quei musicisti suonare brani di compositori morti da giovani ma bravissimi già a otto anni, come Mozart. Anche se è stata la mia seconda volta al Manzoni mi è piaciuto molto, anche più della prima.”

“Mi sono sentita calma e felice, durante tutto il concerto. Il pianista Andrea Bacchetti mi ha interessato molto. Mi sono divertita quando suonavano vari pezzi e noi dovevamo dire se era di Mozart o no. Quando sono salita sul palco ho notato che il pianista toccava i tasti in un modo così leggero che sembrava li accarezzasse.”

“Quando hanno suonato una musica allegra mi sono sentito felice e contento. Quando hanno suonato una musica calma mi sono rilassato e mi sono sentito bene, anche nelle musiche un po’ tristi. Mi è piaciuto quando hanno fatto il confronto tra Mozart, Beethoven e Schubert e quando hanno risposto alle domande.”

“Mi è piaciuto sentire dei musicisti dal vivo. La musica dava molte emozioni. Per esempio, la prima mi faceva sentire felice, la seconda, invece, mi ha rilassato. Io penso che la musica renda la vita più bella. La cosa che mi è piaciuta di più era riconoscere i brani di Mozart.”

La Fondazione Musica Insieme continuerà’ a promuovere e sostenere tali iniziative di didattica e formazione – occasioni educative ma soprattutto momenti di crescita individuale – anche nel 2020. I prossimi incontri gia’ in calendario saranno il 23 marzo e il 4 Maggio 2020. Protagonisti, rispettivamente, Sabine Meyer Trio e Giovanni Sollima. Le liste d’attesa sono ancora aperte, per avere maggiori informazioni potete cliccare al link che trovate qui.

Care Maestre, la bacchetta e’in mano a voi!

(Valentina Righi - BOOP.NEWS)

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