Neri Pozza, la narrativa straniera 2021

Milano, 29 dicembre (di Redazione) – Due Premi Pulitzer protagonisti delle uscite firmate Neri Pozza per il 2021. L’americano Richard Russo, dopo Il declino dell’Impero Whiting, torna con Le conseguenze (Chances Are), un’opera che indaga il sottile equilibro tra decisione e destino, tra scelta e fatalità; e Viet Thanh Nguyen con Il militante (The Committed): l’attesissimo seguito de Il simpatizzante, un magistrale romanzo di spionaggio ambientato nella Parigi degli anni Ottanta (rispettivamente a gennaio e marzo). Temi attuali come immigrazione e integrazione saranno raccontati dalla giovane, ma già acclamata scrittrice cino-americana Susie Yang che, nel suo Ivy, la bianca (White Ivy) illustra il desiderio di una giovane immigrata cinese di integrarsi nella società americana a discapito della propria identità. Un romanzo che è già finalista al Center for Fiction Prize e sarà presto anche una serie TV Netflix. Razzismo e pregiudizio saranno esplorati da Therese Anne Fowler che ci spiega cosa significa essere neri nell’America di oggi, raccontandoci una storia dal sapore shakespeariano in cui si mescolano razzismo, abuso e amori tragici: Un bel quartiere (A good neighbourhood), un romanzo che è già nella lista dei bestseller del New York Times, USA Today e Los Angeles Times. Partendo da un famoso disastro ferroviario degli anni ’50 e narrando di una ricerca intorno alla partenogenesi, l’inglese Clare Chambers ci porrà un grosso interrogativo: si può perseguire la felicità o ci si deve accontentare dei piccoli piaceri quotidiani che la vita offre? Il suo Piccoli piaceri (Small pleasures) è un romanzo che ha già raccolto parecchi apprezzamenti nel mondo letterario britannico: da David Nicholls a Tracy Chevalier e da India Knight a Jessie Burton fino a Lissa Evans. Tra le opere di narrativa straniera in programma nella seconda metà dell’anno una menzione particolare la merita certamente Thésée o della vita nuova (Thésée, sa vie nuovelle) di Camille de Toledo, romanzo finalista al Prix Goncourt, secondo Yannick Haenel l’unico romanzo “davvero indimenticabile” della Rentrée francese del 2020. “Questo è un romanzo – ha scritto Haenel – che vi dà tutto: il tormento, la messa a nudo, l’esperienza e le intuizioni di un uomo. Ve le offre con folle generosità e i tremori lirici dei sofferenti che hanno decriptato l’abisso e che, come nel libro di Giobbe, sono tornati per raccontarcelo”.

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