Riscaldamento green, al via LombHe@t un progetto di Regione Lombardia

Milano, 4 novembre (di Redazione) – Un progetto di ricerca e sviluppo di tecnologie per il riscaldamento di abitazioni e costruzioni civili, che coniuga sostenibilità ambientale, riduzione dei costi e benessere delle persone: parte LombHe@t, Hub Energetico Lombardo, finanziato da Regione Lombardia nell’ambito del bando ‘Call Hub‘ che l’obiettivo di identificare soluzioni di riscaldamento a basso impatto ambientale, per contribuire a mitigare gli effetti del cambiamento climatico e migliorare la qualità dell’aria in città. Due i sostenitori del progetto: A2A Calore e Servizi e Ariston Thermo Innovative Technologies, supportati da Fondazione Politecnico di Milano ed Enersem. Gli obiettivi sono ‘decarbonizzare’ e ‘defossilizzare’, cioè sviluppare tecnologie ad alta efficienza che limitino le emissioni di anidride carbonica e utilizzino fonti di energia rinnovabile o che recuperino calore già prodotto da fonti industriali. Nel 2050 il 30% degli edifici sarà nuovo ed efficiente, ma il 70% sarà patrimonio già costruito e da efficientare con tecnologie innovative a impatto zero.

Il progetto LombHe@t ha avuto inizio a dicembre 2019 e si svilupperà per 30 mesi. Già in fase di presentazione del progetto sono state individuate quattro azioni cardine: sviluppo di un sistema di teleriscaldamento di quarta generazione; efficientamento di pompe di calore elettriche a compressione di vapore (EHP); ricerca e sviluppo su pompe di calore a gas (GAHP); identificazione di scenari di sviluppo attraverso l’elaborazione di un modello del sistema energetico nazionale.

Per il teleriscaldamento di quarta generazione, A2A Calore e Servizi sviluppa e sperimenta un sistema di recupero di calore da fonte industriale e una rete intelligente per ottimizzare la gestione della distribuzione del calore. “Il nostro contributo al progetto LombHe@t -spiega Alessandro Gnatta di A2A Calore e Servizi- consiste nello sfruttare fonti di energia già disponibili sul territorio per immettere calore nella rete di teleriscaldamento di Milano, incrementando il servizio anche verso nuovi utenti senza costruire impianti da zero. Il recupero di calore da una fonte esistente è già un’attività innovativa, ma vogliamo anche lavorare sull’efficientamento. Pensiamo di installare dispositivi per misurare e monitorare le condizioni di funzionamento della rete e ottenere dati che saranno utilizzati anche dai nostri partner -conclude Gnatta- per sviluppare modelli di simulazione e analisi dei fabbisogni e dei consumi”.

Per quanto riguarda le pompe di calore elettriche a compressione di vapore (EHP), Ariston Thermo Innovative Technologies lavora su una tecnologia domestica innovativa: le pompe di calore a compressione utilizzano energia elettrica per prelevare energia (rinnovabile) dall’ambiente esterno a bassa temperatura e rilasciarla a più alta temperatura all’ambiente riscaldato. Un utilizzo ‘smart’ di questa tecnologia può contribuire anche a evitare un eccesso di domanda sulla rete nei momenti di picco. Obiettivi specifici del progetto sono l’aumento dell’efficienza energetica, la riduzione dell’inquinamento acustico e la sperimentazione di nuovi gas refrigeranti a basso GWP (Global Warming Potential).

“Le tecnologie che attualmente utilizziamo – sottolinea Stefano Demattè, di Ariston Thermo Innovative Technologies – dovranno evolversi per essere adeguate agli scenari che si presenteranno da qui a 30 anni. Per questo stiamo lavorando per creare soluzioni che al momento sono in fase embrionale o di sviluppo, ma che consentiranno di raggiungere gli ambiziosi obiettivi di defossilizzazione nell’ambito della climatizzazione. Ariston Thermo Innovative Technologies vuole pertanto avanzare lo stato dell’arte su due tecnologie tra loro complementari: le pompe di calore elettriche e quelle a gas”.

Quanto alle analisi e ai modelli previsionali, la PMI innovativa Enersem si occupa dell’attività di analisi, classificazione e modellazione dei profili di fabbisogno termico delle utenze, con l’obiettivo di affinare la gestione e l’efficienza dei sistemi di riscaldamento, ridurre i costi di generazione e gli sprechi di calore e contribuire alla riduzione dell’impatto ambientale. Lavorando sull’analisi e sui modelli previsionali del fabbisogno può fornire, con anticipo, gli elementi utili a gestire in modo ottimale la domanda e l’offerta di calore del teleriscaldamento e
regolare in ottica predittiva il funzionamento delle pompe di calore. L’analisi dei dati delle utenze del teleriscaldamento supporta inoltre la definizione di azioni di demand side management, quali le politiche tariffarie utili a ridurre le condizioni di stress sulla rete: ad esempio, i picchi mattutini di richiesta di potenza.

La partnership guarda oltre le prospettive temporali del progetto, per dotarsi di una serie di studi che possano supportare le future scelte energetiche, regionali e nazionali. I modelli serviranno a identificare interventi mirati per la decarbonizzazione nel settore civile.
Fondazione Politecnico di Milano sta elaborando un modello orario del sistema energetico nazionale, con un focus sul territorio lombardo relativo alle reti di teleriscaldamento e agli impianti individuali di produzione di caloe nel residenziale. Le simulazioni permettono agli
operatori energetici di capire quale sia il fabbisogno, se ci siano criticità e quali siano le tecnologie e le infrastrutture su cui investire.
“Questo progetto – sottolinea Fabrizio Fattori, Fondazione Politecnico di Milano – ci offre l’opportunità di costruire un modello energetico nazionale, una simulazione del sistema di tutte le trasformazioni dell’energia, dalla produzione alla distribuzione agli utenti finali. Quale volto potranno avere i consumi futuri e quali risorse energetiche avremo a disposizione per il loro soddisfacimento? Come il settore del riscaldamento interagirà con il sistema elettrico? Con i nostri strumenti modellistici siamo in grado di dare un ventaglio di possibili risposte a queste domande. Possiamo spingerci fino a modelli che rappresentino il mercato energetico nel 2050, quando le emissioni nette dovranno essere pari a zero (decarbonizzazione completa). Questi modelli hanno un potenziale strategico per chi deve prendere decisioni relative alle politiche energetiche del nostro Paese e per i gestori che operano sul territorio”.

Questo sito utilizza i cookie per assicurarti una migliore navigabilità. Leggi le condizioni sul trattamento dei dati personali.

Accetto