Special lecture della stilista Francesca Liberatore all’Università La Sapienza

Francesca Liberatore, la stilista romana classe ’83, racconta e ripercorre i suoi primi dieci anni di attività attraverso le pagine del libro che Silvana Editoriale ha fortemente voluto realizzare e si prepara a distribuire in tutto il mondo. Francesca Liberatore Made in Italy e’ quasi un diario di questo dieci anni, un racconto per immagini ricco di fotografie, bozzetti e preziose testimonianze di chi ha visto crescere il talento di Francesca Liberatore, dalla Central Saint Martins di Londra alle passerelle di New York, passando per le importanti collaborazioni a Parigi, come quella con il Moulin Rouge, e il recente ritorno a Milano. Un punto sui successi e i traguardi raggiunti fin’ora con un occhio al futuro.

Presso l’ Univesità degli Studi di Roma La Sapienza nell’Aula 1 della Facoltà di Lettere e Filosofia in piazzale Aldo Moro 5, martedì 21 maggio dalle 9 alle 11,  Livia Crispolti, designer tessile e docente presso il Corso di Laurea Triennale di Scienze della Moda e del Costume, modererà l’incontro che vede protagonisti la stilista Francesca Liberatore, Cinzia Capalbo Preside del Corso di Laurea Triennale di Scienze della Moda e del Costume del dipartimento di Storia, Culture, Religioni della Facoltà di Lettere e Filosofia, Giuseppe Di Piazza – Corriere della Sera, Elisabetta Pinacci – Sagafurs. A suggellare un’altra delle preziose collaborazioni che ormai da anni sostengono il lavoro della stilista un video messaggio di Fulvia Bacchi CEO di Lineapelle e Direttrice UNIC.

Strutturato in quattro sezioni (Londra, Parigi, Milano, New York) che rappresentano le fasi significative della sua crescita professionale, il volume racconta il percorso di una designer che ha creduto e continua a credere nel suo lavoro. Mario Boselli, Daniela Fedi, Howard Tangye insieme ad altri importanti nomi, regalano i testi che accompagnano questa avventura fotografica.

Raccogliere la sua esperienza permette di divulgare con rinnovato vigore lo stile italiano che le nuove generazioni – rappresentate da Francesca Liberatore – interpretano nel mondo.

“Il pret-à-porter può custodire una scintilla d’arte nel momento in cui la moda riesce a rivelare qualcosa di nuovo o diversamente esplorato, pur non perdendo mai di vista quella che è l’essenza della creazione di moda e la differenza prima con l’arte, ovvero la relazione del prodotto al corpo in movimento”.

(Giulia Rossi - BOOP.NEWS)

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