Tra arte industriale, riviste culturali, Raffaello e il primo iconico numero di Topolino: ecco la Biblioteca Marucelliana di Firenze

Roma, 6 gennaio 2021 (BOOP-MM) – Il viaggio attraverso le meraviglie delle Biblioteche d’Italia (che ogni settimana conduce i visitatori in un percorso virtuale alla scoperta delle 46 biblioteche dello Stato, grazie a una serie di reportage promossi sui canali social del Ministero della Cultura) ci porta questa volta a scoprire la la Biblioteca Marucelliana di Firenze, istituto dalle mille vocazioni, che spaziano dalla collezione originaria di Francesco Marucelli, alla quale è intitolato, alle stampe e disegni databili tra il XV e il XIX secolo; ma anche dai manuali di arte industriale alle riviste culturali di fine Ottocento e inizio Novecento, fino ad arrivare alla collezione ricchissima di fumetti statunitensi e non solo. ra questi, il primo iconico numero di Topolino, di cui proprio quest’anno si celebrano i 90 anni dalla sua prima uscita italiana. Il settimanale Disney debuttò infatti il 31 dicembre 1932, al prezzo di 20 centesimi di lire, caratterizzato da vignette a colori e didascalie in rime, tutto frutto di autori italiani.

La Biblioteca fiorentina viene aperta al pubblico il 18 settembre del 1752, dopo che l’abate Marucelli decise di donare alla sua città natale la sua libreria da oltre seimila volumi. A questa si aggiungono la collezione del nipote Alessandro e quella di Francesco Di Ruberto, che conta circa 53mila stampe e 3.200 disegni, costituendo uno dei fondi più importanti delle biblioteche italiane. Tra i disegni spicca lo studio anatomico di un crocifisso di Raffaello e un ritratto di Caravaggio, contenuto in un taccuino che raccoglie i ritratti di pittori, scultori, letterati e scienziati eseguiti dal romano Ottavio Leoni agli inizi del Seicento.
Il carattere popolare della Marucelliana e il legame fortissimo con Firenze si rimarcano ancora con il Fondo Arte industriale, aperto dal direttore Guido Biagi nel 1887. Nucleo fondamentale per gli studiosi di arti decorative, il fondo comprende ottomila volumi provenienti da tutta Europa, tra arte del disegno, tecniche fotografiche, lavorazione del legno, del marmo, del vetro, dei metalli e del settore tessile.

“Già dalla metà dell’Ottocento, la preoccupazione costante dei vari direttori è quella di destinare questa Biblioteca ai giovani studiosi», spiega il direttore Luca Bellingeri. Proprio per questo nel 1910 si aggiungono al patrimonio le raccolte delle principali riviste culturali di fine Ottocento e inizio Novecento come La Voce e Lacerba, fino ad arrivare alle esperienze degli anni Trenta, con Il Selvaggio. E intanto, dopo Topolino, si arricchiva anche la collezione dedicata alla nona arte made in USA, tra cui L’avventuroso, Flash Gordon e Mandrake. Il documentario sulla Biblioteca Marucelliana di Firenze è disponibile sul nuovo profilo Instagram @bibliotecheditalia. Il prossimo appuntamento con una nuova Biblioteca da scoprire è giovedì 13 gennaio 2022. Manoscritti antichissimi, minuziose mappe geografiche, edizioni rare e preziose. E poi spartiti musicali, raccolte di incisioni, stampe e incunaboli. Ma anche gli oggetti amati dagli scrittori contemporanei, i quaderni, le lettere private e le dediche. Realizzato con l’agenzia di stampa DIRE, il progetto è un viaggio alla scoperta dei 46 Istituti statali italiani, scrigni di bellezza e custodi di un patrimonio documentario che ammonta a circa 40 milioni di esemplari. (Mem/BOOP-MM)

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