A Roma lo slow bistrot dove cibo e libri dialogano in armonia

In via Pietro Borsieri, nel cuore del quartiere Prati, ha riaperto a inizio ottobre, Bancovino, lo slow bistrot guidato da Francesca Romana Castellani che ha scelto per la cucina la cuoca Anna Pittiglio e per la cantina Paolo Lonoce. Insieme hanno studiato un menù che cambia settimanalmente, sempre pensato e realizzato a partire da materie prime di alta qualità, per la maggior parte provenienti da fornitori locali, per valorizzare le eccellenze del territorio. La carta dei vini è stata ideata e studiata per accompagnare i piatti ma anche per soddisfare curiosità e gusti tra i più diversi. Francesca Romana, membro dell’Accademia Italiana della Cucina per la delegazione di Roma, ricercatrice e food writer per il Centro Studi dell’Accademia, ha trasformato Bancovino in un luogo che privilegia una cucina semplice, curata, studiata quotidianamente insieme ad Anna, che dopo un’esperienza internazionale di successo a Barcellona, torna in questa deliziosa cucina di Prati a proporre fragranze, gusti e sapori che possono sorprendere anche nel piatto più classico. La cantina e la scelta dei vini è stata affidata all’estro e alla passione di Paolo, la cui competenza rende la degustazione a Bancovino un’esperienza creativa di grande entusiasmo e nuove scoperte, insieme a Cantine Lupo che resta l’etichetta simbolo del bistrot, per la sua connotazione di cantina del Lazio e per la sua produzione di nicchia e di qualità.

Il menù è costruito con una serie di specialità che vanno dall’uovo in cocotte su crema di patate e guanciale croccante alla mozzarella di bufala con alici di Sicilia, cipolla rossa in agrodolce e sfoglia di pane croccante, dal baccalà dissalato con verdure saltate e salsa aiolì al pollo speziato con verdure saltate e riso basmati e al vitello cotto a bassa temperatura con misticanza e chutney di mango. Non mancano i piatti di stagione come la crema di zucca e zenzero con porri e nocciole tostate e la lasagna di zucca e salsiccia. Per gli amanti della carne due varianti di hamburger, una classica con lattuga, pomodoro e cheddar e una local con carciofi, pecorino di Picinisco e menta. Molto curata la selezione di salumi e formaggi, in bella vista sul bancone interno, dove ci si può accomodare e gustare una varietà di formaggi da quelli locali laziali a quelli francesi e inglesi insieme a un calice di vino o a uno dei cocktail proposti tra cui Spritz, Hugo o Moscow Mule.

Già dall’ingresso si percepisce un cambiamento rispetto al passato, che viene confermato all’interno: piantine aromatiche ovunque a dare il benvenuto, in un trionfo di profumi piacevoli e delicati, un’attenzione particolare ai dettagli dell’impiattamento, alle tazzine di caffè di raffinata porcellana cinese, alle letture con cui accompagnare i piatti. Francesca Romana ha infatti trasferito a Bancovino la sua biblioteca personale dedicata al mondo food, con centinaia di libri di ricette, storie di cucina, ma anche riviste di lifestyle e design, per un modo di vivere il cibo che non sia soltanto buono, ma anche bello, con grazia. L’attenzione ai libri, esposti nella parete insieme alle bottiglie che compongono la cantina, è un segnale di cura verso i clienti, a cui la padrona di casa saprà consigliare la giusta lettura in abbinamento a un determinato piatto, indovinando l’umore di chi avrà davanti. 

 

La filosofia del nuovo Bancovino è infatti quella di uno slow bistrot, in cui nella frenesia della vita quotidiana, poter trovare un angolo di tranquillità, gusto e delicatezza.

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