Roma – Le principali correnti dell’arte russa di inizio ‘900 – il cubofuturismo con la sua singolare sintesi delle tendenze europee dell’epoca, l’originale astrattismo, il costruttivismo con le sue composizioni architettoniche e il suprematismo con la sua purezza geometrica – trovano espressione in un’unica grande esposizione: Avanguardie russe.
L’esposizione offre l’opportunità straordinaria di poter ammirare circa 70 capolavori dei più grandi artisti russi del secolo scorso, provenienti da importanti musei quali la Galleria statale Tret’jakov e da musei regionali russi poco conosciuti dal grande pubblico come quelli di Kazan, Kirov, Krasnodar, Saratov, Samara.
Dopo il successo della tappa palermitana, l’esposizione arriva a Roma accresciuta di 7 nuove opere: Lo spazzino e gli uccelli di Chagall per la prima volta Italia ed altre significative opere di Malevich (La mietitrice e Suprematismo. Composizione non-oggettiva), le suggestive tele di Kandinskij (Meridionale, Muro rosso. Destino e Composizione. Ovale grigio) e Composizione non-oggettiva di Rozanova.
La mostra sarà arricchita da un’installazione firmata dall’artista Pablo Echaurren tesa a comunicare ai visitatori quanto le avanguardie influenzarono tutte le arti dal teatro al cinema, dalla poesia alla musica e da un’analisi sui rapporti tra futurismo italiano e russo di Claudia Salaris.
Infine alcuni video racconteranno il contesto storico in cui sono nate le avanguardie.
Per info – www.arapacis.it